martedì, luglio 01, 2008

29 Giugno - Notte


Appoggiato con un gomito al marmo bianco della terrazza

osservo la fioca luce di lampione notturno

illuminare carta di diario e penna da ricordi.

In veste incertamente poetica imprimo questo momento,

senza interrompere il flusso inquieto delle parole.

Leggendo vecchi pensieri sorrido alla leggerezza

con la quale descrivevo pozzi della mente,

gli stessi che mi hanno portato qui ogni volta in modi differenti

così da non annoiare chi viaggiasse con me...

La strada ammutolita riecheggia di vita paesana

con le piazze gremite dei soliti bimbi e di nuovi anziani,

che si ritrovano per la chiacchierata al chiaro di stelle.

E' solo una fasulla somiglianza corrotta di solitudine

che permea distanze sociali a dispetto di quelle reali.

Con un suono amaro e invadente riempie il vuoto

che con ingordigia si nutre di queste fredde assenze.

Accanto a me invece il pupazzo azzurro di delfino

non nasconde il suo sorriso e quello sguardo immutabilmente vispo,

non so per quale insolito motivo

non invidio quello stato di artificiale felicità...

...nonostante ciò il sollievo perdura nella sua latitanza.

Una copia per quanto verosimile e ingannevole che sia

non trasmetterà mai l’entusiasmo e l’ardore custoditi dall’originale.

Ma ahimè al momento non posso far altro che rispolverare

la solita fantasia cucitrice e sperare che l’illusione svanisca presto...


Con inutilizzato affetto

Omar