martedì, luglio 01, 2008

29 Giugno - Notte


Appoggiato con un gomito al marmo bianco della terrazza

osservo la fioca luce di lampione notturno

illuminare carta di diario e penna da ricordi.

In veste incertamente poetica imprimo questo momento,

senza interrompere il flusso inquieto delle parole.

Leggendo vecchi pensieri sorrido alla leggerezza

con la quale descrivevo pozzi della mente,

gli stessi che mi hanno portato qui ogni volta in modi differenti

così da non annoiare chi viaggiasse con me...

La strada ammutolita riecheggia di vita paesana

con le piazze gremite dei soliti bimbi e di nuovi anziani,

che si ritrovano per la chiacchierata al chiaro di stelle.

E' solo una fasulla somiglianza corrotta di solitudine

che permea distanze sociali a dispetto di quelle reali.

Con un suono amaro e invadente riempie il vuoto

che con ingordigia si nutre di queste fredde assenze.

Accanto a me invece il pupazzo azzurro di delfino

non nasconde il suo sorriso e quello sguardo immutabilmente vispo,

non so per quale insolito motivo

non invidio quello stato di artificiale felicità...

...nonostante ciò il sollievo perdura nella sua latitanza.

Una copia per quanto verosimile e ingannevole che sia

non trasmetterà mai l’entusiasmo e l’ardore custoditi dall’originale.

Ma ahimè al momento non posso far altro che rispolverare

la solita fantasia cucitrice e sperare che l’illusione svanisca presto...


Con inutilizzato affetto

Omar

giovedì, settembre 13, 2007

Sintesi scioccante

Sono il paziente

sanamente malato

che ho sempre desiderato avere.

mercoledì, luglio 25, 2007

Kreativität

La felicità è il santo graal che abbiamo nella credenza...

La verità è un lupo che può essere ammaestrato...

Sospiro

Moz-zato


giovedì, luglio 12, 2007

Invacum

Ritraendo l’invisibile sento nuove tele accendersi intorno a me.
Infiltrazioni nell’anima da angoli solitamente conosciuti
adesso rinnovano i loro spazi vuoti.
La rarità della confusione in un paesaggio ben costruito
risulta saliente a dispetto delle atre esistenze.
Non serve a nulla cercare di organizzare ciò che non vuole esserlo per natura,
basta vanificarsi nell’istante in cui tutto ciò appare intenso e invitante.
Mani odoranti e fiati bagnati riecheggiano bene in questa musica altalenante,
rigenerante e avvolgente come le esperienze che pur avendo stesso nome non sono mai uguali.
Preferisco mangiare il mare se questo è quello che mi vedrò fare,
perché non esiste volontà qui, non per l'occhio incredulo.
I colori della voce aggiungono pesi inutili all’equilibrio amalgamante di questo luogo
perchè anche un muto può permettersi di giocare con la sua forma.
Può vedere esattamente il modo in cui le foglie percepiscono le sue vibrazioni,
quelle che da espressioni pallide si traducono in movimento.
Le ombre nella sabbia portano alla spiaggia senza mare…non soffre la solitudine.
Calpestarle mi restituisce i passi di qualcosa che ha già attraversato questi pensieri,
nel senso opposto o in momenti diversi non ha importanza…
… percepisco la sua compagnia.

mercoledì, giugno 06, 2007

Solfeggio Notturno

Oramai è tardi.Le tapparelle sono tutte chiuse e Alisha ha dato inizio alla sua folle danza prima di andare a dormire.
Un foglio bianco con dell'inchiostro sopra non ha nulla di speciale, ma sul divano c’è un tovagliolo da tavola che rende tutto più originale.
I contorni della macchia sfumano gradualmente, forse stanno raccontando la malinconia, quella che riesce anche a spodestare il sentimento per eccellenza: l’amour.
Quando la favola diventa realtà è sempre la parte della maledizione a concretizzarsi, dove una bellissima principessa circondata da una splendida aurea lucente, è costretta a vivere nel terrore di trovare il suo vero amore, che in tal caso morirebbe al solo tocco della amata.
Fortunatamente anche nel mondo reale può esserci il lieto fine, ma non è così scontato e prevedibile...
Chiunque chiederà qualcosa in cambio sia esso il destino, il tempo, un fiore o persino la morte.
In un mondo dove i ghiacciai si sciolgono ma il gelo regna sovrano diventa difficile anche trovare un abbraccio nel quale immergersi, un bacio da dove non potersi più staccare.
Dove sono finiti gli amanti del sentire?
Sono latitanti?
O forse si sono avvelenati di un amore che è stato distorto, economizzato e atrofizzato dalle mutilazioni di un individualismo fondato su un etica di ipocrisie camuffate da falsi principi?
Chi avrebbe mai pensato che un impiastricciato tovagliolo potesse contenere così tanta inquietudine...

martedì, maggio 15, 2007


GREGORY LEMARCHAL (1983-2007)
"Grégory Lemarchal era un cantante molto conosciuto in Francia per avere vinto l' edizione del 2004 della trasmissione televisiva francese Star Academy. È deceduto prematuramente perché stroncato da una fibrosi cistica mal curata."

Una giovane vita piena di talento è andata via. Mi rattrista molto. Almeno gli ultimi anni sono stai meravigliosi, con tanta gloria e ammirazione da parte di tutti.
Lo ricordano come "La voix d'un ange", ed è così che ti voglio ricordare anche io,
addio Gregory.
Tuttora tuo fan, Omar.....



giovedì, marzo 08, 2007

.........



«... come diceva spesso agli altri e a se stessa, tutto il suo studio era di assecondare i voleri del cielo: ma faceva spesso uno sbaglio grosso, ch'era di prender per cielo il suo cervello.»


Alessandro Manzoni

mercoledì, gennaio 03, 2007

The Chosen way

“Lacrime di rabbia strisciano calde su ruvide smorfie.
Uno sguardo mutevole inganna i suoi sensi.”


La chiarezza necessita della corona per servire gli scopi.
Se pur innumerevoli, gli orizzonti devono essere percorsi
affinché il pittore di vita possa sfamarsi.
Solo allora le sferrate lance di brandelli creatrici,
capiranno il senso d’ impotenza,
tradite da catene di neri umori oramai placati.
Nel calore si cercherà l’energia che permea l’essenza del sentire,
dell’essere, costruendo così una proficua conoscenza.
Nel gelo si riporranno i semi della speranza e se necessario, i vermi della battaglia.
Ciò difenderà dall’assordante richiamo di un sentimento senza condizione
che smarrisce coloro i quali abbiano ancora piume nel cuore,
ma non impedirà il bagno di emozioni che dà senso al nostro esistere.


“La pelle asciugata si è distesa nel buio.
Nel vuoto, lo sguardo, ha trovato rifugio.”

lunedì, ottobre 16, 2006

Il Detto
Esiste un detto che esprime una grande verità:

“Acquisiamo consapevolezza del valore delle cose proprio quando le perdiamo”

Solitamente le situazioni della vita ci danno la possibilità di rimediare a questa perdita.Tuttavia esiste un qualcosa che, pur non confutando il detto, non lo rispetta…

“Il Tempo”

Quando lo si perde del tutto, nel senso letale della frase, si avrà una buona occasione per rendersi conto del suo vitale valore.Per ovvi motivi, chi non lo ha più, non avrà la possibilità di coglierla…Non facciamole appassire lasciando che vada perso il concime di un’esperienza altrui.
Cogliamole e piantiamole nel nostro giardino di valori.Se gli dedicheremo l’attenzione che meritano, non tarderanno a dare i loro frutti.In questo modo, oltre ad aver arricchito qualitativamente la nostra vita, abbiamo reso possibile a chi non fa più parte della nostra realtà, di influire positivamente su di essa.

domenica, settembre 24, 2006

Gli auguri di Dio?!?
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Questo post contiene argomenti che spaziano da stravaganze personali che possono risultare anche interessanti, a discorsi molto seri. La mia unica premura è che un accostamento di questo tipo non tocchi la sensibilità di alcune persone.

Tutto qua.Buona lettura…
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Ciao Omar

È paradossale quello che stai facendo, ma potrebbe essere utile. Tu stesso sai che c’è una probabilità, e dal momento che hai deciso di fare questo immagino ci speri.
Eh si, la tua mente mi cerca fino al punto di crearmi con le tue stesse mani. Bravo, hai trovato un bel modo per parlarmi, e mi spiace non contattarti in altro modo, ma almeno con la tua volontà qualcosa riesco a trasmetterti, se pur indirettamente e rielaborata da te.
Io VIVO, puoi starne certo, ma vivo in un senso diverso da quello che puoi concepire in questo momento, l’importante che tu capisca che io sono qui, o li, non importa il luogo, non importa se mi si metta in alto nei cieli o nei cuori di tutti voi, basta sapere che qualcosa oltre ciò che si può “toccare” c’è.
Sappiamo benissimo entrambi che questa è una credenza, forse la prima e la più grande che possa esistere, ma sappiamo anche che non è l’unica, è solo la più evidente e discussa.
Se vuoi ricordare, possiamo anche dire che lo stesso affermare che in questo momento sei seduto, nel giorno del tuo compleanno, davanti al tuo amatissimo computer a simulare un dialogo con il divino, potrebbe anche non essere quello che sta effettivamente accadendo, in quanto tutta la realtà è una costruzione della tua mente, una mediazione imperfetta degli stimoli che arrivano ai tuoi organi di senso.
Quindi tutti gli esseri che sono arrivati a capire questo, sono costretti a convivere con un dilemma grande poco meno del mio (qui mi scappa da ridere hehe, ma noo! Mi hai fatto pensare a una battuta maliziosa!dai figlio mio!anche se effettivamente è comica ^^); dicevamo… la
scienza ha per così dire “neutralizzato” il dilemma creando il presupposto realistico, che per evitare la perdita di qualsiasi punto di riferimento ha stabilito che la realtà oggettiva esiste, pur non potendolo dimostrare(infatti si chiama presupposto).
Detto questo possiamo anche rivedere il tuo principio secondo il quale tutto ciò che è una credenza, anche se potenzialmente molto utile, non va preso in considerazione in quanto poco scientifico;infatti abbiamo appena visto che se così fosse, nessuna scienza potrebbe essere presa sul serio, nemmeno da se stessa!Inoltre ricorda che anche il più brillante scienziato è un uomo[sai bene che non voglio insinuare che siccome siete imperfetti (e non è scontato che io sia perfetto!) allora si può essere più superficiali e giustificarsi] e come tale possiede dei meccanismi molto complessi e imperfetti che però lo rendono capace di sentire la vita, e il “credere” è uno di quei meccanismi che sono utili per essere ciò che siete, non è solo un sintomo di incertezza!
Caro Omar, conosco il senso che hai dato alla vita, e so che non è la ricerca della perfezione o della verità assoluta; quindi sia seguendo i tuoi ragionamenti, sia dandoti io dei piccoli suggerimenti, pensaci su, consapevole del fatto che nel caso io esista non sparo giudizi a destra e a manca con dei criteri a volte così stupidi che delle persone professano, e che quindi deve essere una tua libera scelta fare il grande passo.
In ogni caso io credo in te ^_^ (scusa se te lo dico ma questa faccina non si addice tanto a una divinità; scherzo, se tu mi immagini così è la faccina che avrò ^_^).
Ora corri a dormire!Altrimenti per cosa lo pago a fare Morpheo?? Ahaha, mi piace questo umorismo che mi dai!

Dimenticavo…AUGURI per i tuoi 21 anni!!!

Con affetto Dio?


P.S.

C’è chi mi ama, e chi in momenti di sconforto dove anche un’ipotetica logica divina non vale quasi nulla, mi odia. Ovviamente qui non puoi spingerti oltre e farmi dire cose che potrebbero non essere assolutamente mie, quindi so che vuoi dire qualcosa tu Omar, ed essendo io la tua immagine di (incerta) divinità mi unisco alle tue parole: "a prescindere dalla fede, gli affetti perduti non vorrebbero mai che la loro mancanza fosse motivo di tanto dolore o di cambiamento negativo in noi, quindi cerchiamo di accontentarli per l’ultima volta, e non facciamoci troppo del male, così da regalargli la cosa più grande che potessero desiderare, il nostro bene. Nel caso in cui si possedesse anche la fede, non bisogna perderla per essersi fatti prendere dalla rabbia che giustamente si sente in quei momenti, perché la fede è un mezzo molto forte per tenerle strette vicino a noi."

giovedì, settembre 07, 2006

Introspezioni a nudo, o quasi

Nella psichica metropoli inseguo i miei pensieri in cerca di informazione: discernere un singolo pensiero dal profondo per portarlo ad un livello più alto di consapevolezza.
I possibili bersagli sono troppi e troppo evanescenti, ma l’intuito buon consigliere all’orecchio mi sussurra.................."tu,egli,ella, n - o - i ,voi,essi".
Rappresentazioni del discorso in traccia duratura che testimoniano quanto grande sia la ricerca e il bisogno degli altri per tutti noi.
Tutti ne abbiamo necessità, anche chi, come i “quasi-fumatori” che recitano sempre , non lo ammettono, o chi non si accontenta fin quando non ne fa overdose come il più sfatto dei drogati.
Ma la psicocittà che stò visitando è la mia, e dai numerosi visi che vedo incollati ai cartelloni pubblicitari mi sembra di capire che risulto positivo all’analisi…
Spuntano su tutte le pareti delle case, sulle macchine che sfrecciano senza arrestarsi, sui pulman che sostano ad ogni fermata, e lassù, fino ai grandi palazzi colorati.
In lontananza vedo qualcosa di ancora più vertiginoso e stupefacente, un gruppo di grattacieli maestosi che sembrano disposti in scala di grandezza, ed alla fine il più alto, quello che supera anche le immense nubi impenetrabili persino per i più curiosi.
Avvicinandomi noto che alla base di questi si trovano degli spazi ancora vuoti, ma gli operai sono già pronti con le loro scintillanti gru, fremendo con sempre maggiore intensità ad ogni giorno che passa senza aver ancora gettato le rigeneranti fondamenta…
Alla notte non mancano le tenebre, ma sono presenti anche festa e allegria, perché la musica e la luce che emanano le finestre dei vicini edifici permettono al mio aereo di continuare questo viaggio, che se pur altalenante, rifarei fino al last-minute!

martedì, luglio 18, 2006

Senza fine ultimo
->[immagine inconsistente]<-
Trascorriamo un po di tempo assieme.
Adesso scansa l’ineffabilità che ti ricopre. Wow, candida rimanenza, perlomeno mi immagino così. Non arrossisco per te, in realtà non conosco il motivo, e in questo momento non lo voglio sapere. Dammi una strofa di vibrazioni, è da tanto che non le vedo fin dentro. Raffreddami, non voglio sudare, perdo troppi fluidi, rischio di non essere più spontaneo. Attento però, la rigidità ha lo stesso effetto, preferisco una carezza piumata. Allontanati per favore, voglio rimanere immobile legato nei pensieri.
Lo so, soffriamo di asciuttezza; ci bagneremo le labbra di sapere quando sarà necessario, nel frattempo beviamoci questo…

giovedì, luglio 06, 2006

Goccia

Navigando in una steppa di pietre
Raccolsi una goccia,disidratata, sul punto di evaporare;
la portai davanti gli occhi
notando che la mia immagine si rifletteva al suo interno;
decisi quindi di darla in cura alla terra della speranza
così che potesse far parte anche lei del ciclo della vita.
Passarono i giorni, e dal suolo si intravedeva uno stelo,
fine e curvato su un lato, avvolto da una leggera brina.
A poco a poco la felicità riuscì a prender piede,
traballante e insicura si incamminava nel tempo…
le giornate erano sempre ricche di sole,
ma tornato dal fiore nascente, capii…
non sempre troppa luce è sinonimo di bene…
gli occhi miei rimasero fissi ed immobili;
la vista arida che gli si mostrava
richiamò le sorelle lacrime della goccia scomparsa,
che non aspettarono attimo alcuno
e lanciatesi a dirotto,scomparvero nel solco di terra.
La felicità perse l’equilibrio, e inginocchiata col capo chino
sperava che il sacrificio di quelle gocce innocenti
potesse dare comunque vita, se non a un fiore,
ad un albero giovane e robusto
non meno importante, ma solamente diverso.

domenica, giugno 11, 2006

Esperimento di Pensiero

Se la realtà ipotizzata dal colossal americano “The Matrix” avesse veramente colto una sfumatura della nostra realtà difficile da percepire, ma con la variante ancora più inquietante che il così tanto ricercato e acclamato “libero arbitrio” fosse anch’esso totalmente un’illusione?
La sensazione che per esempio si prova a volte quando si pensa “ma cosa sto facendo!?” mentre ci si comporta in un modo in cui nemmeno noi vorremmo comportarci, potrebbe essere la nostra volontà che si esprime con un pensiero introspettivo quando si accorge in parte della sua impotenza?

Per spiegare meglio questo concetto possiamo ricorrere ad un Esperimento di Pensiero:

1- si prende una persona che per un incidente ha perso la memoria ed è completamente paralizzata(compresi gli occhi e le palpebre, che rimangono fissi al centro ma possono vedere) e insensibile a stimoli tattili.

2- la si collega a delle macchine che siano in grado di comandare la respirazione, il battito del cuore, le palpebre e le sostanze che circolano nel sangue(ormoni ,glucosio,etc).

3- le si mette un casco che proietta immagini ad ogni singolo occhio riprese ognuna da una visuale diversa per simulare quella degli stessi(uguale altezza, movimento, effetto profondità per la visione binoculare,etc).

Fatto questo si proietta una vita/film creata da noi che, per essere convincente, deve ricreare situazioni che giustifichino il suo stato di insensibilità(unica variabile che non siamo in grado di manipolare efficacemente) facendole per esempio credere che la causa di questo sia stato un incidente in periodo adolescenziale, ma grazie alla tecnologia medica di quel periodo si è riusciti a salvaguardare la deambulazione con l’utilizzo di un sistema di sensori intramuscolari che emettono un suono quando si adotta una postura o un movimento pericolosi.

Dopo tutto questo procedimento abbiamo quindi creato una vita virtuale che la persona difficilmente potrebbe capire non essere veritiera. Probabilmente invece adotterà dei comportamenti che normalmente fanno parte della nostra vita quotidiana;alcuni esempi:

· quando si studia e, pur leggendo, la mente è impegnata in ben altre problematiche, si giustifica dicendo “ non avevo voglia di studiare e mi sono perso nei pensieri”.

· dopo aver fatto una scelta ci si domanda “perché ho preso questa decisione?” e non si trova risposta.

· quando si sa esattamente cosa bisognerebbe fare in una certa situazione e ci si ripete “fallo!fallo!fallo!” senza però assecondare la propria volontà, troviamo risposte del tipo “evidentemente non ne valeva la pena”, oppure diamo la colpa all’emotività, alla timidezza, alla stanchezza, alla pigrizia o cose del genere.

Alla fine di questo discorso non ho detto nulla che il celeberrimo film hollywoodiano non avesse già insinuato nelle menti della maggior parte delle persone che ne hanno sentito parlare, ma il punto del mio discorso è: avendo già al momento d’oggi la possibilità di creare una situazione come quella ipotizzata poco sopra,anche se con condizioni particolari di una persona molto sfortunata(sia per l’incidente che ha avuto, sia per aver trovato la mia mente in un momento di sadica elucubrazione ^^ hihi), non sentite molto meno lontana la possibilità che ciò che state leggendo in questo momento sia un divertente scherzo di una qualunque cosa(chiamiamola X) che manipola la nostra “realtà”?

Se ci si pensa bene, X è consapevole del fatto che nessuno, anche credendo di trovarsi in questa situazione, potrà scoprire come stanno realmente le cose in quanto non ci è possibile uscire dalla nostra esperienza…

Bene, spero di non avervi angosciato ma vi invito a ragionarci sopra.

Ciao a tutti….ovviamente se esistete hihi ^__^


martedì, maggio 16, 2006

ViaggiamociIl tram scorre sulle rotaie.
Le persone in esso penetrate vi scorrono similmente come la vita fa con le stesse.
Anche il tempo sembra aver abbracciato questa moda.
Come tutte le tendenze però, è destinata ad estinguersi: nel momento in cui gli universi interiori perderanno i colori della vita, le lancette si fermeranno ed il tram, svuotato nell’anima, non avrà più motivo di viaggiare.
Sappiamo bene che a volte le mode ritornano in voga, ma difficilmente potranno essere le stesse di una volta.

sabato, marzo 18, 2006

Ricercato Sproloquio

Credo di esistere, ma non per questo lo devo dimostrare!

Presa la torta e spente le candeline non mi rimane che piangere.Tradito dalla consapevolezza dell'ineffabile inganno ho ucciso il desiderio credendo solo nel mio essere.
Scolpisco le emozioni a colpi di parole nell’intento di domarle, di domarmi, di legarmi al paradiso.

Squilibrate elucubrazioni mi permettono di crescere e migliorare, ma la vita è un intreccio di averi e carenze più o meno correlate al nostro volere.Non cedo ai suoi affari da quattro soldi…sono io a proporgli quelli da quattro EuRo!

Cosa non cerco? Forse proprio la risposta a questa domanda, evitando la tortura delle ipotesi di umore. Anche una scheggia della figura sfuggente illuminerebbe lo spettro d’ombra diventato ingranaggio, propulsore psicologico ingaggiante delle automistificazioni di significati.

L’intorpidimento della semplicità rende idilliaca la vivificazione dell’ego,
mi sfibra.Lo spike esausto si arresta...si sfalda...si sente...si reinventa.

mercoledì, marzo 08, 2006

GettitoVado in cerca di oasi da raccontare a chi già conosce la nostra isola mai cresciuta.
Volando con gli stracci di una passione mai consumata vedo che dietro me non ci sei tu.
Conto le nuvole che mi separano dal debole canto delle sagge stelle cercando di carpire i luoghi dove il mio essere potrà avere.
Lo sconforto mi cattura nelle note di un pianoforte ormai stanco di vestire la malinconia.
Si!!E' Arrivata!!
La mano di chi ha sentito la sofferenza di un animo privo di speranza, ha donato furtivamente e con il più semplice gesto, uno dei sentimenti impossibili da rinchiudere nel simbolo della parola!
Forse per il momento posso ripararmi tra le sue dita...

mercoledì, gennaio 25, 2006


Creativa Malinconia

Voci che cullate la mia emozione,
irraggiungibili nella vostra semplicità
mi donate sospiri avvolti d’amore.
E i miei occhi, tessendo lacrime di solitudine,
ricoprono la mia mente di caldi “vorrei”;
Si fanno compagnia l’un con l’altro
senza smettere di urlare ciò che contengono
Intenti nel liberarsi degli echi d’angoscia .
Ed io?Guardo inerme se le armi le ho in mano?
In questo momento sì ma…non devo…
Insegnerò loro che non serve piangere
l’assenza di un qualcosa che non si è mai avuto,
ma che devono, come i neonati,
acquistare la cognizione del proprio equilibrio
per raggiungere i confini di un mondo alla loro portata.
Adesso vi prego…"Spiegatelo anche a me!"

lunedì, gennaio 16, 2006

Sognando L'asinara
Sopra le ali di un gabbiano corso , volo verso I' Asinara .
Fra nuvole sfilacciate, bianche, leggere, intravedo il mare, prima di un azzurro cupo, intenso , profondo, poi verde smeraldo, infine trasparente, cristallino, luccicante per il riverbero del sole .
E' mattina e finalmente mi appare da vicino I' isola dei sogni! Vedo rocce incastonate nel verde, alte ginestre mosse dal vento leggero: sembrano quasi giocare con il bianco della spiaggia, l' azzurro dell' acqua in un miscuglio di colore che cambia d' intensità secondo la luce del sole. A terra, lungo la costa, I’ euforbia è rossa, sanguigna; la sua fioritura macchietta e vivacizza una natura deserta, solitaria, lontana nella sua estrema bellezza .
Rocce modellate, profumi intensi, sconosciuti ; cespugli, mare, sole . Il volo del gabbiamo è ,ora, più veloce.Mi lascia.Cado nel vuoto ......... Mi risveglio nel mondo reale.
Quell’ isola è solo un sogno, il prodotto delle immagini di un documentario visto a scuola . Nella realtà è una terra che per ora mi è negata.

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Questo componimento risale a quando facevo la quinta elementare.Ovviamente non è solo farina del mio sacco, soprattutto per quello che riguarda il lessico utilizzato ^_^, infatti è stato l'aiuto del mio super nonno Gigi che mi ha permesso di concretizzare seriamente le immagini che avevo in mente in quel periodo quando non era ancora possibile visitare la bellissima isola dell'asinara .
Ne approfitto per annunciarvi l'apertura di un nuovo blog(c'è il link a destra) quello di mio nonno che è anche un superpoeta ^_^.Ovviamente sono io il gestore e quindi potete lasciare i commenti come se fosse il mio, io penserò a riportaglieli!

mercoledì, gennaio 04, 2006

Pezzo di prosa

La notte in cui un vecchio tacchino, errore mio!... un vecchio signore dalla lunga barba bianca viene "persuaso" da milioni di persone ad ESISTERE, viene aspettata con una trepidante attesa da sempre meno bambini nel mondo.NON so dirvi se sia un bene o un male;solitamente questo provoca nei cuori degli assetati fanciulli di tenerezza, un tipo di emozione che solo a quell'età ho provato, pardon! riescono a provare, ma puntualmente arriverà dalle labbra voluttuose di qualche bocca della verità, o dai meandri della nostra galassia intellettuale dopo l'esplosione di una lampadina supernova, la fatidica frase : "babbo natale non esiste!".
Soltanto chi avesse coltivato un muro di ghiaccio, barattando sensibilità per protezione, riuscirebbe ad ignorare il folgorante urlo di una favola soffocata!
Consiglio dello chef:per dargli un sapore indimenticabile BASTA aggiungere un pizzico di incredulità iniziale, lasciar cuocere PER qualche minuto ed infine servire caldo.
Insomma, sembra una tappa dalla quale prima o poi si dovrà passare, come il parco della vittoria nel monopoli, ma il problema sta nel fatto che solo quando inizieremo a giocare riusciremo a vedere se è presente tra le nostre carte.
Chissà se VIVERE con la consapevolezza di esserne i proprietari cambierebbe le cose...