
Presa la torta e spente le candeline non mi rimane che piangere.Tradito dalla consapevolezza dell'ineffabile inganno ho ucciso il desiderio credendo solo nel mio essere.
Scolpisco le emozioni a colpi di parole nell’intento di domarle, di domarmi, di legarmi al paradiso.
Squilibrate elucubrazioni mi permettono di crescere e migliorare, ma la vita è un intreccio di averi e carenze più o meno correlate al nostro volere.Non cedo ai suoi affari da quattro soldi…sono io a proporgli quelli da quattro EuRo!
Cosa non cerco? Forse proprio la risposta a questa domanda, evitando la tortura delle ipotesi di umore. Anche una scheggia della figura sfuggente illuminerebbe lo spettro d’ombra diventato ingranaggio, propulsore psicologico ingaggiante delle automistificazioni di significati.
L’intorpidimento della semplicità rende idilliaca la vivificazione dell’ego, mi sfibra.Lo spike esausto si arresta...si sfalda...si sente...si reinventa.